Come possiamo combattere il razzismo ed essere antirazzisti?

Attenzione: il razzismo è un reato!

Isaías Nascimento
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Lunedì | 13 Novembre 2023 | 15:25

Ti invitiamo a leggere questo articolo che, partendo dalla Spiritualità Ecumenica, ci aiuta a riflettere su come possiamo combattere il razzismo. Buona lettura!

È importante sottolineare che la lotta antirazzista non è recente e continua ad essere necessaria. Ecco di seguito alcuni esempi storici.

Maria Firmina è stata una scrittrice brasiliana. È considerata la prima romanziera nera del Brasile e, per molto tempo nella storia, è stata dimenticata per l’opera letteraria prodotta o per le altre cose che ha fatto. Ha scritto un libro intitolato Úrsula per denunciare la piaga della schiavitù nel XIX secolo e per dimostrare che le persone nere devono essere trattate con dignità.

Rosa Parks è diventata un’icona nella battaglia per l’uguaglianza razziale e contro i pregiudizi negli Stati Uniti.  Si ribellò contro la segregazione razziale sugli autobus negli Stati Uniti, che all’epoca costringeva i neri a cedere il posto ai bianchi. Il suo atteggiamento, per quanto possa sembrare semplice, portò alla rottura dell’abuso crudele del razzismo.

José do Patrocínio è stato un farmacista, giornalista, scrittore, oratore e attivista politico brasiliano. Si distinse come una delle figure più importanti del movimento abolizionista del Brasile. Creò un giornale chiamato Cidade do Rio per denunciare la schiavitù, battendosi per la sua fine.

Luiz Gama è stato un avvocato, abolizionista, oratore, giornalista e scrittore brasiliano, nonché Patrono dell’Abolizione della Schiavitù in Brasile.

Il pastore Martin Luther King, famoso combattente per la parità dei diritti civili negli Stati Uniti, fece molte cose per porre fine alla segregazione razziale negli USA. Ma la famosa marcia nella città di Selma è passata alla storia dovuto alla lotta per il diritto di voto della comunità afroamericana nello stato di Montgomery.

Valorizzazione dell’Essere Umano

L’educatore Paiva Netto, Presidente-Predicatore della Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo, denuncia il razzismo nei suoi testi e nelle sue prediche sin dagli anni ‘80, definendolo un’oscenità e paragonandolo all’apartheid del Sud Africa, nonostante le sue specificità. Egli ha dato voce alle agende sociali e ha presentato Gesù, il Liberatore Divino, come punto di riferimento Divino per questo dibattito, per la riflessione e per le azioni volte a sradicare il razzismo.

Pertanto, ecco il messaggio nobilissimo di Paiva Netto che ci invita a riflettere e mostra la posizione della Religione Divina a proposito della valorizzazione dell’essere umano e del suo Spirito Eterno:

L’assenza di uno spirito di solidarietà sta minando l’umanità. Occorre sradicare il razzismo una volta per tutte, perché dal suo interno sorgono le forme più oscure di persecuzione che rendono difficile la Pace sul pianeta. Tutti insieme, senza scoraggiarci, dobbiamo cambiare questa situazione vergognosa. Siamo contro il razzismo perché lottiamo soprattutto per la dignità dell’essere umano. [Il grassetto è nostro]

In questo contesto occorre sottolineare che il Cristo invia sempre sulla Terra, in determinati momenti, missionarie e missionari coraggiosi per debellare questa piaga sociale chiamata razzismo, oltre a risvegliare la società nei suoi diversi campi d’azione (come abbiamo visto negli esempi sopra) per porre fine alla violenza contro l’essere umano e l’eredità culturale della schiavitù.
 

Il razzismo è un problema del passato o ferisce ancora la società attuale?

Il razzismo è l’espressione dell'imperfezione umana che deve essere rieducata e perfezionata sulla Terra e nel cielo della Terra.

Il razzismo esiste ancora e dunque dobbiamo prendere una posizione e assumere degli atteggiamenti efficaci per cambiare questa triste realtà. “Le persone testimoniano il razzismo?” “Cosa fanno?” “Restano in silenzio?” “Agiscono?” “Reagiscono?” “Si sentono infastidite?” “Piangono?” “Rimangono indifferenti?”

Capire che il razzismo esiste dimostra che dobbiamo migliorare e adottare delle misure efficaci, sagge e vigorose per cambiarlo. Le ricerche mostrano anche che le persone non sono d’accordo. Non essere d’accordo fa parte del dibattito democratico, ma la nostra posizione non sarà mai di omissione.

La lotta contro il razzismo è individuale e al tempo stesso collettiva. Individuale nel senso di ciò che ogni creatura può fare per migliorare il proprio mondo personale e l’universo di cui fa parte. E collettiva perché dobbiamo creare leggi, progetti e prodotti che aiutino le persone a identificare il razzismo nella società e a combatterlo davvero.

Che cos'è il razzismo?

Il razzismo è un sistema di oppressione insito nella struttura della società. Mediante la creazione di una gerarchia tra gruppi razziali, stabilisce privilegi politici, economici, sociali e simbolici a favore di un gruppo a scapito di altri. Può anche essere definito come un sistema ideologico di egemonia razziale.

Il razzismo risiede nelle parole e nelle azioni degli esseri umani quando sminuiscono, perseguitano, uccidono, feriscono l’etnia, la religione, la cultura, il colore, la tradizione, la nazionalità, insomma, quando sminuiscono ciò che è diverso.

Capire come il razzismo si trovi negli ingranaggi della società aiuta le persone a comprendere questo problema e anche a riflettere e agire di fronte a una situazione così complessa.

Molte persone e istituzioni sono coinvolte in azioni antirazziste. Oltre alle parole, abbiamo bisogno di azioni.

Ci sono persone che fondano scuole per valorizzare la diversità, mentre altre creano campagne sugli autobus per sensibilizzare l’opinione pubblica; ci sono poi quelle persone che protestano per strada e denunciano il razzismo; chi scrive canzoni e aiuta gli altri a riflettere sul tema, e chi fa ricerca per capire in modo scientifico attraverso dati e domande approfondite e pertinenti.

I fronti d’azione sono ampi e non riusciremo a citarli tutti, ma sono molte le persone coinvolte nella lotta antirazzista.

L’educatore Paiva Netto contribuisce alla discussione aiutandoci a capire cos’è il razzismo e quali sono le conseguenze sociali, morali e spirituali di questa problematica, oltre a prendere posizione su un tema così pertinente e attuale. Nell’articolo «Razzismo è oscenità», ci spiega quanto segue:

Razzismo è oscenità (così come lo sono i pregiudizi sociali, di genere, religiosi, scientifici o di qualsiasi altra specie). Distruggono non soltanto gli sforzi dei neri, ma anche dei bianchi poveri, degli indigeni, degli immigrati... Si tratta, inoltre, di una discriminazione sociale. L’assenza dello spirito solidale sta minando l’umanità. È doveroso sradicare totalmente il razzismo, perché nel suo grembo germinano i tipi più tenebrosi di persecuzione che stanno intralciando lo stabilimento della Pace sul pianeta. Tutti insieme, senza scoraggiamenti, dobbiamo mutare questo quadro vergognoso. Siamo contro il razzismo perché lottiamo, soprattutto, per la dignità dell’essere umano.

Per superare il razzismo, occorre solidarietà e una presa di posizione attiva ed efficace. Solidarietà verso il dolore di chi soffre e presa di posizione per difendersi dal razzismo, per punire gli insensibili rispettando la legge, per investire nella rieducazione, oltre a discutere il problema da una prospettiva sociale e anche spirituale, costruendo azioni a casa, a scuola, nelle chiese, nel quartiere, nella comunità, per agire di fronte a un tema così delicato e rilevante.

Come possiamo combattere il razzismo?

Per farlo, dobbiamo chiederci: Come possiamo essere antirazzisti nella nostra vita quotidiana?

Che cos’è l’antirazzismo? Secondo il dizionario online, si tratta di «una posizione o ideologia che si oppone al razzismo: campagna pubblicitaria antirazzista».

In Gesù, gli insegnamenti per essere antirazzisti

Citeremo alcuni versetti biblici in cui Gesù ci invita a essere audaci nel Bene.

Gesù problematizza l’audacia degli apostoli di Dio affermando: «[...] I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli del Vangelo» (Vangelo secondo Luca 16:8).

Per combattere il razzismo dobbiamo essere audaci nel Bene, come ci insegna la Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo. Non possiamo essere timidi, codardi e negligenti. Il razzismo è un seme ancora coltivato in molti cuori e dunque come tale deve essere sradicato, estirpato dalla società.

Gesù si aspetta che ci comportiamo e agiamo nel Bene, tra l’altro disarmando il nostro cuore affinché non siamo noi a promuovere questo e nessun altro tipo di mancanza di rispetto verso i nostri simili. 

Nella Lettera di Gesù alla Chiesa di Laodicea, Egli ci spiega con saggezza e ci ammonisce:

15 Conosco le tue opere, tu non sei né freddo né caldo.  Magari tu fossi freddo o caldo!

16 Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca; (Apocalisse di Gesù 3:15-16).

I tiepidi non agiscono per migliorare. Che non veniamo mai identificati o in sintonia con questo modo di essere! Essere caldi significa per Gesù vivere i Suoi insegnamenti di Amore e Giustizia, non rimanere apatici di fronte a queste tristi realtà.

Il Saggio dei Millenni valorizza coloro che agiscono e operano a favore della Pace di Dio, la vittoria contro il razzismo: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Vangelo di Gesù secondo Matteo 5:9).

Gli operatori di pace agiscono, operano, costruiscono, rieducano, perseverano, costruiscono la Pace di Dio nei cuori, eliminando il razzismo dal cuore e combattendo questa piaga sociale, morale e spirituale.

Lettera di Gesù alla Chiesa di Laodicea

Alcuni suggerimenti per essere antirazzisti:

a) La tecnologia ci aiuta a identificare e combattere il razzismo.

b) Conoscere le leggi in materia, parlarne agli altri e applicarle.

c) Se uno dei pilastri del razzismo è quello di sentirsi superiori agli altri per diversi motivi, dobbiamo decostruirlo con conoscenze spirituali, storiche, scientifiche e tutto ciò che va ad arricchire la discussione. Il potenziale di ogni creatura non si trova nel colore della pelle, ma nelle opportunità ricevute e sfruttate da ogni essere. Dinanzi a Dio abbiamo tutti lo stesso potenziale.

d) Denunce di razzismo non devono mai essere considerate una cosa fastidiosa. È un argomento molto serio! Chi sbaglia deve essere punito, corretto, affinché non si ripeta. L’omissione o l’indifferenza non contribuiscono al dibattito.

 La Parabola del Buon Samaritano.</span></span></p>

e) Gesù ci ispira a essere attivisti nel Bene. Gesù ci insegna a non sminuire il valore dell’altro. Ci insegna a riconoscere le qualità altrui e da queste imparare. Nella storia della Parabola del Buon Samaritano (Vangelo di Gesù secondo Luca 10:25-37), un essere umano è considerato un eroe per i suoi atteggiamenti di compassione, rispetto e accoglienza. Samaritani ed ebrei avevano differenze politiche, sociali e religiose. Gesù ci insegna a riconoscere e valorizzare le qualità dello Spirito nelle diverse culture in cui lo Spirito (cioè, l’individuo) nasce.

f) Dovremmo includere nella nostra routine visite a musei, spazi d’arte, corsi, film, musica, serie televisive, documentari e il maggior numero possibile di linguaggi artistici che aiutino a comprendere la cultura degli altri e a imparare a valorizzarla e rispettarla.

g) I genitori devono parlare con i loro figli di questo argomento. Allo stesso modo in cui discutiamo di questioni di salute e dell’importanza di una buona istruzione per ottenere un lavoro, dovremmo avere un dialogo in famiglia su questo tema. Se ci sentiamo insicuri, è consigliabile chiedere aiuto a degli specialisti che possano aiutarci a chiarire e riflettere a riguardo.

h) Questo argomento deve essere affrontato nelle scuole affinché le nuove generazioni meditino sul tema, diano la loro opinione e costruiscano progetti di speranza e rispetto verso la creatura umana.

Si tratta di suggerimenti, non di formule chiuse e immutabili. Le azioni antirazziste devono contemplare il contesto in cui si opera, le strategie pensate per il pubblico finale, il linguaggio adatto in base alle diverse fasce d’età, la capacità di integrazione degli Angeli Custodi per ispirarci argomenti e azioni nel Bene per queste azioni.

Per questo abbiamo sollevato la riflessione su «come possiamo combattere il razzismo» in tutte le situazioni e ambiti della nostra vita. C’è sempre qualcosa che possiamo fare per migliorare e costruire una società più giusta ed equa per tutti.

È facile e veloce? Non lo è mai stato! Ma insieme possiamo unire i nostri sforzi, dare la giusta attenzione, studiare l’argomento, approfondire le conoscenze e adottare pratiche assertive.

Concludiamo questa riflessione con le parole dell’educatore Paiva Netto pubblicate nel suo libro Tesouros da Alma [Tesori dell’Anima], a pag. 36, nella sezione intitolata “Caduta delle barriere etniche”:

L’influenza del messaggio redentore di Gesù ci libera dalla più grande prigione: l’ignoranza sulle Leggi Divine che governano l’Universo. Una lettura attenta ed ecumenica del Vangelo e dell’Apocalisse, in Spirito e Verità, alla luce del Comandamento Nuovo dell’Educatore Celeste, illumina la nostra coscienza su questo cammino. La visione mediocre di presunte barriere etniche cade a terra. Il colore della pelle non potrà mai definire lo Spirito Eterno della creatura umana, creato a immagine e somiglianza di Dio, che è Amore (Genesi 1:27 e Prima Lettera di Giovanni 4:8). Pertanto, è amando con l’Amore di Dio che saremo qualificati spiritualmente. Gesù disse nel Suo Vangelo secondo Giovanni (13:35): “I miei discepoli saranno riconosciuti per l’amarsi molto”. (Il grassetto è nostro.)

Siamo grati per le riflessioni portateci dal Fratello Paiva Netto, Presidente-Predicatore della Religione di Dio, del Cristo e dello Spirito Santo. Coloro che lottano per porre fine al razzismo vogliono essere riconosciuti per aver vissuto l’Amore di Dio.

ATTENZIONE: il razzismo è un reato!

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