Oggi, 29 giugno 2016, vengono commemorati i 61 anni di lavoro di Paiva Netto nella Istituzioni della Buona Volontà, una data importante che rappresenta più che un buon esempio. Si tratta di un avvenimento che ispira le generazioni odierne e quelle future poiché, in tutto questo tempo, lui non ha mai desistito dei suoi ideali e ha sempre mantenuto vivo il suo impegno.
Nel compimento di 61 anni di servizi rilevanti e 76 di vita, Paiva Netto agisce con l’instancabile spirito di realizzare sempre il bene a favore del prossimo.
+ Sappine di più sulla Gioventù Ecumenica della Buona Volontà di Dio.
Quest’ideale di militanza che si porta appresso fin dalla più tenera età (mostrando la sua preoccupazione in relazione a temi insoliti e filosofici), diventa ancora più forte grazie ad uno straordinario episodio che si è verificato all’inizio degli anni ‘50. Paiva Netto ricorda dettagliatamente la data memorabile: «Nel 1953, quando avevo 12 anni, a Rio de Janeiro ho ricevuto dalle mani di una bellissima donna negra un opuscolo pubblicato dalla LBV».
E continua: «Erano già passati tre anni e una certa mattina mi sono svegliato con un forte desiderio di accendere la radio. Dopo averlo fatto, sintonizzando il canale Tamoio [divenuto poi Mondiale] ho ascoltato la commovente composizione di Joseph Mohr (1792-1848) e Franz Gruber (1787-1863) Astro del Ciel: era il 29 giugno 1956. Incuriosito ho esclamato: Mamma, musica di Natale nel mese di giugno?! Poi, Zarur ha iniziato a leggere il brano del Vangelo di Gesù secondo Luca 2:14, dove gli Angeli annunciavano la sua Celestiale Nascita: ‘Gloria a Dio nell'Alto dei Cieli e Pace in Terra agli Uomini di Buona Volontà!’. Dopo aver ascoltato le sue considerazioni ho detto subito: Mamma, è questo che voglio seguire! Il mio cuore si era risvegliato per questo Nobile Ideale. E in quel giorno, in cui si rendeva omaggio a San Pietro e San Paolo, presi la mia bicicletta e me ne andai volontariamente per le strade per chiedere aiuto a favore dell'Istituzione».